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martedì 29 marzo 2011
domenica 27 marzo 2011
Patologia dell’Articolazione Temporo-Mandibolare
Cos’è l’Articolazione Temporo-Mandibolare?
È l’articolazione che connette la mandibola all’osso del cranio chiamato “temporale”. Se punti le dita al davanti dell’orecchio ed apri la bocca puoi sentire il movimento dell’articolazione. Date le caratteristiche di flessibilità dell’articolazione, la mandibola può muoversi in maniera fluida su, giù e da un lato all’altro, rendendo possibile mangiare, parlare, masticare ed ingoiare. Numerosi muscoli controllano questi movimenti e li integrano con i movimenti della testa e del collo.
Cosa sono i Disturbi dell’ATM?
I disturbi dell’ATM (conosciuti come Disordini Temporo-Mandibolari o Sindrome Algico Disfunzionale dell’ATM) sono un gruppo di condizioni caratterizzate da dolorosa ed alterata funzione dell’articolazione della mandibola e dei muscoli che ne controllano il movimento.
Non si conosce ancora quante persone soffrano di problemi all’ATM, poiché molti pur avendo dolore non giungono a visita fin quando non hanno problemi più gravi. Inoltre, di solito, il dolore è temporaneo e occasionale e sparisce senza alcuna terapia o con comuni farmaci antiinfiammatori. le ricerche attuali mostrano che le donne sono più affette degli uomini.
Tuttavia alcune persone sviluppano sintomi importanti, con dolore ingravescente e di lunga durata.
Quali sono i Disturbi dell’ATM?
I disordini dell’articolazione della mandibola e dei muscoli masticatori (e come le persone rispondono ad essi) sono molto eterogenei. I ricercatori generalmente suddividono questi problemi in tre categorie principali:
1 Dolore miofasciale, è il più comune disturbo dell’ATM. Caratterizzato da contrattura e dolore nei muscoli che controllano la mandibola, spesso si manifesta sotto forma di mal di testa.
2 Sublussazione o Lussazione dell’ATM, in cui vi è una alterata posizione del disco articolare e della mandibola, con o senza dolore.
3 Artrite: si tratta di un gruppo di patologie degenerative/infiammatorie dell’articolazione.
Ogni paziente può avere una o più di queste patologie allo stesso tempo.
Quali sono i segni ed i sintomi?
Vari sintomi possono essere correlati ai disturbi dell’ATM. Il dolore, in particolar modo a livello dei muscoli masticatori e dell’articolazione, è il sintomo più frequente e rilevante.
Altri sintomi includono dolore irradiato alla faccia, ai mascellari oppure al collo ed ai muscoli masticatori; limitazione o blocco dei movimenti mandibolari, click doloroso, schiocco o crepitio nell’articolazione quando si apre e chiude la bocca.
Molto spesso si accompagnano sintomi extra stomatognatici, quali cefalea di tipo miotensivo, dolore all’orecchio o vertigini.
Molti ricercatori hanno evidenziato che lo stato di stress associato ai disturbi dell’articolazione è molto più una conseguenza del dolore cronico piuttosto che una causa di disfunzione.
Come si diagnosticano?
A causa della natura vaga delle cause e dei sintomi variabili non esiste un protocollo diagnostico univoco. Attualmente riveste un ruolo fondamentale rilevare una dettagliata storia clinica medica e dentale. Altrettanto importante è la descrizione del dolore fatta dal paziente.
È importante esaminare le aree interessate dal problema, includendo mascellari, testa, collo, e volto. Spesso è necessario approfondire il sospetto clinico mediante esami radiologici o tecniche di imaging in 3D.
Vogliate consultarvi con il vostro medico di fiducia per escludere altre concomitanti cause di dolore: il dolore facciale può essere sintomo di molte altre condizioni, quali sinusiti, infezioni o nevralgie trigeminali.
Come si curano?
Il trattamento di queste patologie deve sempre essere effettuato da uno specialista, possibilmente in modo non invasivo.
Autotrattamento
Mettere a riposo l’articolazione è la prima e più semplice cosa da fare per alleviare il dolore:
• Mangiare cibi morbidi
• Applicazione di impacchi caldi o freddi
• Evitare movimenti mandibolari eccessivi
• Evitare gomme da masticare
• Ridurre lo stress con esercizi di rilassamneto
• Praticare (su consiglio del medico) esercizi mandibolari di stretching
Trattamento Fisico e Medico
In ogni caso, le fasi acute con dolore forte o quelle croniche persistenti richiedono un approccio medico, riabilitativo e farmacologico complesso. Chiedi al tuo Medico di fiducia tutte le informazioni di cui hai bisogno.
Trattamento sintomatico della sindrome di Sjogren
La sindrome di Sjögren |
La sindrome di Sjögren (si pronuncia Sciogren) è una malattia infiammatoria cronica di natura autoimmune che colpisce centinaia di migliaia di persone nel mondo; l’80% - 90% è di sesso femminile. Nella sindrome di Sjögren il sistema immunitario non riconoscendo le proprie cellule, tessuti ed organi, attacca soprattutto le ghiandole esocrine (salivari, lacrimali) distruggendole e creando notevoli disturbi di bocca secca (xerostomia) ed occhio secco (cheratocongiuntivite secca). Come altre malattie autoimmuni, la Sindrome di Sjögren può danneggiare organi vitali e presentare una sintomatologia tipica caratterizzata da livelli di intensità variabile: alcuni pazienti possono avere dei sintomi molto lievi di xerostomia e xeroftalmia, mentre altri possono alternare periodi di ottima salute seguiti da periodi di acuzie (tumefazioni parotidea, artralgie, febbre). |
Molti pazienti riescono a gestire e risolvere adeguatamente i loro sintomi; altri, invece, sono costantemente impegnati a far fronte in modo farraginoso ai severi problemi di xerostomia e xeroftalmia; oltretutto la Sindrome di Sjögren può causare “secchezza” a epidermide, naso, gola, vagina e colpire altri organi come cute, reni, polmoni, pancreas, cervello e vasi sanguigni. Un senso di stanchezza cronica e dolori alle articolazioni e ai muscoli possono compromettere ulteriormente la qualità di vita. |
La sindrome di Sjögren viene classificata in: |
*Primaria quando le ghiandole lacrimali e salivari sono infiltrate e la loro attività secretiva è compromessa, in assenza di altre malattie autoimmuni. |
*Secondaria quando i sintomi specifici, xerostomia e xeroftalmia, sono concomitanti ad altre malattie del tessuto connettivo, approssimativamente il 50% delle persone affette da Sindrome di Sjögren è di tipo secondario. |
Diagnosi |
Non è mai facile perché i sintomi possono essere confusi con quelli di altre malattie e poiché essi vengono riportati a molti specialisti: internisti, dentisti, oculisti ecc. La diagnosi precisa molto spesso non è formulata anche perché spesso la malattia non è sufficientemente conosciuta. Una volta che la Sindrome di Sjögren viene sospettata, i tests bioumorali, la valutazione quali-quantitativa delle secrezioni salivari e lacrimali e la biopsia labiale, possono guidare nella formulazione precisa della diagnosi. Sebbene in molte donne la diagnosi Sindrome di Sjögren venga formulata negli anni della menopausa, la malattia può colpire anche giovani donne ed i figli nati da queste possono presentare, seppure molto raramente, alterazioni cardiache. Una diagnosi precoce ed un rapido intervento hanno sicuramente una influenza positiva nel decorso della Sindrome di Sjögren. |
Trattamento |
Non esiste una terapia specifica risolutiva della Sindrome di Sjögren. Il trattamento di base consiste nella utilizzazione di prodotti sostitutivi delle iposecrezioni ghiandolari (salivari e oculari) per dare sollievo e migliorare la qualità di vita e nell’utilizzo di farmaci antinfiammatori ed immunosoppressori. Nei casi gravi sono necessari interventi farmacologici massicci per bloccare il decorso della malattia. …la Sindrome di Sjögren viene considerata una “malattia rara” perché purtroppo, frequentemente, è sottodiagnosticata… . Poiché non si conosce la causa o più probabilmente le cause della Sindrome di Sjögren è auspicabile un forte impegno da parte dell’industria farmaceutica e degli istituti di ricerca specializzati per incrementare gli studi condotti su questa malattia, finalizzandoli all’individuazione di nuovi farmaci o trattamenti per i pazienti affetti da Sindrome di Sjögren. |
Chirurgia Maxilofacciale - Convegno ad Avellino
l'8 aprile 2011 si svolgerà ad Avellino, presso la Clinica Villa Esther, il "Primo Incontro di Chirurgia Maxillofacciale". L'evento, organizzato dal Dott. Riccardo Cassese, chirurgo maxillofacciale e responsabile del Servizio di Chirurgia Maxillofacciale della clinica avellinese, avrà come tema "il dolore trigeminale ed i disordini craniomandibolari".
Tra i relatori la Prof.ssa Ambrosina Michelotti, docente di gnatologia presso l'Università Federico II e presidente dell' European Academy of Craniomandibular Disorders, il Prof. Salvatore Parascandolo, primario di Chirurgia Maxillofacciale presso l'AORN Cardarelli di Napoli, il Dott. Alessandro Tessitore, neurologo e responsabile dell'ambulatorio cefalee presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, il dott. Giuseppe Barra, fisioterapista presso l'IDC Hermitage di Napoli, e Giuseppe di Biase, ODT e presidente dell'Associazione Nazionale Tecnici di Ortodonzia. Il convegno si rivolge ai medici, ai medici di base, agli odontoiatri, ai fisioterapisti e tutti coloro che spesso si misurano con il dolore cranico, sia esso di natura trigeminale primitivo o secondario ad altre patologie quali le disfunzioni dell'articolazione mandibolare.
Con l'occasione inoltre sarà presentata l'attività dell'ambulatorio di chirurgia maxillofacciale della clinica. Per informazioni più dettagliate sul programma è possibile contattare la segreteria organizzativa all'indirizzo segreteria.maxillofacciale@gmail.com.
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